Il Fondo Montanari

Il Fondo Montanari
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 13/2013
 
E’ conservato presso la Biblioteca Diocesana
Il Fondo Montanari
 
Il Fondo maestro Giovanni Antonio Montanari fa parte integrante dell’ex Biblioteca del Seminario, interamente conservata presso la Biblioteca Diocesana di Ravenna-Cervia, nell’edificio del Seminario Arcivescovile ‘SS. Angeli Custodi’, all’indirizzo: piazza Duomo, 4, al piano terreno.
Il Fondo Montanari risale molto probabilmente, anche sulla base del fondamentale studio di Claudia Giuliani, contenuto nel catalogo Gli incunaboli e le cinquecentine del Seminario arcivescovile di Ravenna, a cura di Z. Zanardi, schede di F. Briccoli ed introduzione di C. Giuliani, Ravenna 2003 (in particolare alle pp. 32 e 33), all’anno della sua morte, il 1767, come lascito a favore del Seminario Arcivescovile e già registrato come tale nell’inventario patrimoniale dello stesso Seminario del 1780 (conservato tuttora presso l’Archivio del medesimo ente).
Quello che si vuole rimarcare in questa sede è la scoperta di recente, per quanto si sapesse pubblicamente, di un cosiddetto ‘nuovo’ inventario della biblioteca di Montanari, cominciato il 14 agosto 1804 e terminato il 5 gennaio 1805, della cui esistenza è stata data notizia da Emanuela Bottoni al direttore della Biblioteca Diocesana, che nell’estate 2011 ha recuperato una riproduzione del documento in questione, grazie anche alla preziosa collaborazione della succitata Claudia Giuliani, dirigente del Servizio Bibliotecario dell’Istituzione Biblioteca Classense.
Il documento riporta il seguente titolo: ‘Inventario dei mobili, e della Libreria del Seminario’ ed è in realtà un inventario generale patrimoniale dei beni mobili del Seminario Arcivescovile redatto in occasione della restituzione dei suddetti beni da parte delle autorità napoleoniche alla Chiesa ravennate, dopo che il Seminario fu chiuso dalle stesse autorità nel 1798 e riaperto proprio nel 1804, per intercessione dell’allora arcivescovo, Mons. Antonio Codronchi (1785-1826), con relativa restituzione di tutti i beni che erano stati requisiti e destinati ‘per disposizioni governative alla pub. Istruzione della Comune di Ravenna’ (carta 1 recto). Alla carta 53 recto, dopo l’elencazione di tutti i volumi della ‘Libreria’ del Seminario, si ha la seguente indicazione: ‘Seguono i libri, ch’erano del maestro Montanari’ con il relativo elenco.
La consistenza del Fondo è di circa 322 unità librarie, però tale stima è fatta solo sulla base della documentazione a disposizione e non tiene conto delle numerose mancanze e sottrazioni di cui è stata vittima negli ultimi decenni del secolo scorso l’ormai estinta Biblioteca del Seminario. Ad esempio opere come Emblemata di Andrea Alciati, nell’edizione del 1621 (ma anche quella cinquecentina, non appartenente al suddetto Fondo), o addirittura l’unico incunabolo del Fondo, De tristibus di Publio Ovidio Nasone del 1499, non esistono più. Anche se, in verità, quest’ultimo caso sembra appartenere a una spoliazione piuttosto remota nel tempo, non figurando la relativa notizia bibliografica nemmeno nello schedario cartaceo degli anni ’40-’60 del secolo scorso.
La Biblioteca di Montanari era originariamente, da quanto si può constatare dalla documentazione esistente, separata da quella principale del Seminario e ciò molto probabilmente su disposizione testamentaria dello stesso proprietario, che, si ricorda, fu insegnante presso il Seminario Arcivescovile. Nato a Rimini, si distinse non solo come retore e maestro primario di lettere nel Seminario di Ravenna dal 1730, poi a Jesi dal 1736, ma anche per una sua certa produzione letteraria.
Attualmente il Fondo Montanari è in tutto e per tutto confuso con il resto del Fondo Seminario ed è estremamente difficile individuare a prima vista i libri di Montanari, anche utilizzando gli inventari sopraccitati. Unico segno di riconoscimento dei volumi del suddetto Fondo è l’ex libris che per fortuna il proprietario era solito fare in fondo al frontespizio (cfr. foto), molto leggibile e chiaro, indicava generalmente nome, cognome e luogo d’origine dello stesso proprietario: Ex libris Joannis Antonii Montanari Ariminensis (cfr. foto).
La caratteristica principale di questo Fondo è quella di essere la biblioteca di un maestro di lettere, quindi, prevalentemente di argomento letterario e di scuola, ma cionondimeno sono presenti opere di teologia, religione, sacra scrittura, morale, agiografia, storia, geografia, medicina, diritto e storia locale.
Dato il valore indubbio del patrimonio librario in questione, anche se di mediocre entità, è prevista in futuro una sua moderna, scientifica e soprattutto specifica inventariazione, nonché la sua catalogazione in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), come del resto di tutto il materiale antico del Fondo Seminario.
 
Massimo Ronchini
Direttore della Biblioteca Diocesana ‘San Pier Crisologo’