Il Fondo Arcivescovile in Episcopio – 2

Il Fondo Arcivescovile in Episcopio/2
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 15/2012
 
E’ aggregato alla Biblioteca Diocesana ‘San Pier Crisologo’
Il Fondo Arcivescovile in Episcopio/2
 
Tra le rarità, oltre a quella sopra ricordata, si può annoverare anche una rara edizione cinquecentesca di una bibbia ebraica, di cui quello conservato nel Fondo Arcivescovile è per ora l’unico esemplare presente in Sbn (Servizio Bibliotecario Nazionale): Biblia Hebraica studio Sebastiani Munsteri, Basilea 1536 (cfr. foto).
È opportuno ricordare l’esistenza anche di un piccolo gruppo superstite di manoscritti, la cui consistenza, però, è ancora tutta da verificare. Alcuni di essi, di età moderna (soprattutto del sec. xviii), sono conservati nella vecchia sala-biblioteca dell’Episcopio, e sono perlopiù citati nel catalogo generale del 1906 (si veda più avanti), altri, certamente la parte meno consistente del gruppo, sono presso l’Archivio Storico Diocesano e sono completamente da controllare sia in ordine all’appartenenza, sia in ordine alla datazione. Pur essendo prematura una valutazione precisa di questo fondo librario, è indubbia la sua importanza sia per l’antichità e la rarità della stampe, sia perché costituisce un punto di riferimento essenziale per l’approfondimento delle correnti culturali nell’ambiente ravennate dei secoli xvi-xix. È palese, al riguardo, la fondamentale importanza della gran quantità di note di possesso, e non solo, presenti nei volumi più antichi, soprattutto quelli appartenuti al parroco Michilesi, utilissime per ricreare la tradizione talvolta assai articolata e complessa di questi libri. Sempre sotto questo profilo sarà rivelatrice l’individuazione dei fondi di provenienza e la genesi storica di ciascuno di essi, come dimostra il saggio di C. Giuliani nel volume relativo al Seminario sopra ricordato.
Dagli anni ’40 del secolo scorso il Fondo Arcivescovile non ha più avuto nuove, vere e proprie accessioni. Il Fondo presenta due ordinamenti differenti e parziali, degli inizi del secolo xx: uno, quello più chiaro e senza eccessive problematiche, per materie, afferisce al catalogo del sacerdote Enrico Brianza del 1906 e concerne circa 5000 volumi; il secondo, invece, forse relativo al solo Fondo Galeati, è collegato a due anonimi cataloghi, con datazione assai incerta, e concerne circa 2000 volumi. Il resto del Fondo Arcivescovile è assai disordinato ed è tuttora contenuto in più di 70 casse, essendo la vecchia sala-biblioteca dell’Episcopio del tutto insufficiente. Però da ricerche fatte presso l’Archivio Storico Diocesano, ancora in corso, sono stati individuati numerosi cataloghi e inventari concernenti antichi ordinamenti della Biblioteca Arcivescovile che gettano un po’ di luce sulla storia travagliata ed ancora oscura di questa biblioteca, di fondamentale importanza per la storia stessa della città di Ravenna. In particolare dai summenzionati strumenti della Biblioteca Arcivescovile è possibile ricostruire la maggior parte dei numerosi fondi che la compongono e stabilire così le provenienze più rilevanti.
Dal settembre del 2009 è in preparazione l’inventario moderno di consistenza e la relativa schedatura con annessa catalogazione prima nel Polo Pbe (Polo di Biblioteche Ecclesiastiche) e ora direttamente in Sbn. Tali operazioni per ragioni sia di quantità, che di qualità del materiale librario da elaborare prendono inevitabilmente molto tempo ai catalogatori, di conseguenza l’obiettivo di una conoscenza certa ed approfondita del Fondo Arcivescovile appare essere, allo stato attuale dei lavori, ancora lontano. Inoltre è stata scelta come priorità assoluta la sola inventariazione e catalogazione delle unità librarie senza ancora prendere in considerazione, per esigenze tecniche e soprattutto logistiche, il loro riordino e collocazione. Infatti il problema più rilevante ancora è proprio quello della inagibilità sul piano funzionale e della precarietà della sede dove è conservato il Fondo Arcivescovile, da ciò la scelta di rinviare per il momento l’attività di riordino vera e propria. Quindi, al presente, è possibile da parte degli utenti in genere, da parte degli studiosi esterni ed in sede locale di quelli del Polo Universitario Ravennate consultare i pochi, per ora, record bibliografici del Fondo Arcivescovile presenti nel Servizio Bibliotecario Nazionale e nella banca dati delle Biblioteche Ecclesiastiche. Per i suddetti motivi si auspica la progettazione e conseguente costruzione (come pare che sia nelle intenzioni delle autorità diocesane) del nuovo edificio per la Biblioteca Diocesana che possa risolvere l’immane problema della collocazione del suddetto fondo librario, oltre che di tutti gli altri fondi aventi lo stesso genere di problema.
Massimo Ronchini
Direttore della Biblioteca Diocesana ‘San Pier Crisologo’