La Biblioteca Diocesana San Pier Crisologo

La Biblioteca Diocesana ‘San Pier Crisologo’

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 1/2012
 
Il 18 marzo 2011 è nata la Biblioteca Diocesana di Ravenna-Cervia, dedicata all’insigne Santo ravennate di cui recentemente si sono fatte le celebrazioni. La nuova Biblioteca riunisce in sé due importanti fondi librari: quello del Seminario e quello Arcivescovile (per un totale di circa 80.000 unità librarie). Sia la Biblioteca del Seminario ‘SS. Angeli Custodi’ sia la Biblioteca Arcivescovile non esistono ormai più come realtà istituzionali, ma al loro posto vi è una sola realtà quella della Biblioteca Diocesana. Tale realtà dipende in tutto e per tutto dall’Archidiocesi di Ravenna-Cervia, fatta salva naturalmente la proprietà dei suddetti patrimoni librari in capo ai relativi enti di appartenenza tuttora esistenti, ovvero rispettivamente il Seminario e l’Arcivescovo.
La Biblioteca Diocesana, oltre a costituire di per sé una biblioteca avente un proprio patrimonio librario, ovviamente ancora agli inizi, è un contenitore non solo dei due predetti fondi librari, ma è anche destinata a contenere, o per meglio dire concentrare, ogni altra biblioteca ecclesiastica presente nel territorio diocesano il cui ente per varie vicende è estinto o il cui stato di conservazione sia precario e necessiti quindi di un intervento in tal senso.
Gli scopi primari, infatti, della Biblioteca Diocesana sono essenzialmente due: la conservazione del patrimonio librario a essa affidato ed in aggiunta quello della sua valorizzazione attraverso attività che ne favoriscano la fruizione da parte degli utenti. A questo punto occorre precisare che la Biblioteca Diocesana per motivi rigorosamente statutari si rivolge tendenzialmente ad un pubblico di utenti specializzati o comunque ad un pubblico di studiosi intenti nella ricerca scientifica.
Sono in cantiere diversi progetti culturali destinati a far conoscere maggiormente la Biblioteca ed il suo importante patrimonio librario a tutta la cittadinanza, ma non solo. A tal proposito sono previste visite guidate, mostre, cicli di conferenze e anche un convegno che si spera darà il via ad una lunga e stabile tradizione, esattamente come sta già avvenendo da alcuni anni per l’altro illustre istituto culturale diocesano, ovvero l’Archivio Storico Diocesano di Ravenna-Cervia.
Per quanto riguarda i lavori che stanno interessando la Biblioteca nel suo complesso si può affermare che, nonostante l’impegno ed il tempo necessari, sta proseguendo il lavoro di catalogazione e ricognizione del Fondo Arcivescovile, già Biblioteca Arcivescovile, ancora perlopiù sconosciuto, e ci si sta apprestando per l’ingente lavoro di recupero bibliografico che coinvolgerà il Fondo Seminario, già Biblioteca del Seminario Arcivescovile ‘SS. Angeli Custodi’, destinato a passare nella sua interezza dall’attuale Polo romagnolo (http://opac.provincia.ra.it) a quello PBE, ovvero il Polo delle Biblioteche ecclesiastiche gestito dalla Cei (http://www.ceibib.it/eosweb/opac/).
I principali fondi librari
Il patrimonio del Fondo Arcivescovile consta di più di 10.000 unità librarie, ancora in corso di accertamento. Costituitosi attraverso gli ultimi quattro secoli, dopo la scomparsa pressoché definitiva dell’antica Biblioteca Arcivescovile nel sec. XVII, grazie all’intervento di diverse donazioni, come quelle degli arcivescovi Luigi Capponi (+ 1645), Girolamo Crispi (+ 1727), Antonio Codronchi (+ 1826), Chiarissimo Falconieri (+ 1859) e Sebastiano Galeati (+ 1901) e di un parroco bibliofilo, Gian Domenico Michilesi (+ 1734). Il Fondo comprende materiale a stampa, ma anche manoscritto, dei secoli XV-XX (con alcune rarità) ed è ospitato presso la sede dell’Episcopio dell’Arcivescovado di Ravenna-Cervia (cfr. foto).
Il patrimonio del Fondo Seminario consta, invece, di circa 65.000 unità librarie, quasi certamente la stima è da arrotondare per eccesso, e comunque in via di accrescimento costante e progressivo. Anche in questo caso si assiste a una stratificazione di diverse accessioni (soprattutto donazioni) che hanno costituito nei secoli l’attuale dotazione del Fondo, già Biblioteca del Seminario, insieme al patrimonio iniziale e proprio del Seminario come istituzione educativa, nata nel 1567 per volontà dell’allora arcivescovo Giulio Feltrio della Rovere, cardinale di Urbino. Tra le principali donazioni e quasi certamente la più antica è quella dell’abate Simone Fogaroli (+ 1781), gesuita, con opere importanti dei secoli XVII-XVIII. Complessivamente il Fondo comprende, anch’esso, materiale a stampa e manoscritto dei secoli XV-XXI (con rarità) ed è conservato nell’edificio del Seminario Arcivescovile ‘SS. Angeli Custodi’, all’indirizzo: Piazza Duomo, 4. Lo stesso indirizzo della Biblioteca Diocesana di Ravenna-Cervia, dove è ubicata la sua sede principale (cfr. foto).
Si rinvia a un esame più approfondito delle collezioni principali della Biblioteca Diocesana di Ravenna-Cervia ‘San Pier Crisologo’ nelle puntate che verranno in questa stessa sede.
Massimo Ronchini
Direttore della Biblioteca Diocesana ‘San Pier Crisologo’